Il nuovo post di questo blog è dedicato ad uno dei più importanti e
prolifici autori della nostra letteratura, capace con i suoi tanti romanzi
e racconti di emozionare ed appassionare migliaia e migliaia di lettori: Emilio Salgari, di cui ieri 21 agosto ricorreva il centocinquantenario della
nascita.
La sua importanza può forse essere facilmente richiamata ad esempio dal
fatto che forse tanti (purtroppo!) non sanno chi siano Zeno Cosini o Mattia Pascal (protagonisti
rispettivamente di "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo e "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello) mentre sono davvero pochi quelli che non conoscono personaggi salgariani come Sandokan o il Corsaro Nero.
Il suo strepitoso successo letterario non fu accompagnato (forse anche per la sua indole mite e da buono) da altrettanta fortuna nella vita; la sua vicenda esistenziale, infatti, fu costantemente
minata da difficoltà economiche e problemi familiari e si concluse tragicamente con la drastica scelta del suicidio.
Al di là della particolare ricorrenza del centocinquantenario della nascita, comunque, ho voluto dedicare a lui questo post soprattutto perché c’è una cosa
che trovo sorprendente in lui: il suo essere stato capace di raccontare così tante
avventure ambientate nelle lontanissime terre d’Oriente pur senza esserci mai stato e senza aver avuto chissà quale vita avventurosa (l'unica sua "avventura" marittima
fu un viaggio di tre mesi su e giù per l’Adriatico)! Quindi il suo esser stato capace di vivere mille avventure e di compiere mille viaggi solo attraverso
un accurato lavoro di documentazione, delle appassionate letture e... tanta tanta tanta
fantasia!
Trovo fantastico questo! E credo che tutti noi dobbiamo sempre tenerlo bene in mente. Più volte ormai su questo blog abbiamo ribadito l'importanza del vivere viaggiando e del viaggiare con la fantasia e l'immaginzione (magari aiutati da un buon libro, un bel film, delle meravigliose fotografie...) laddove non si può farlo con l'aereo o il treno o quant'altro. L'esempio salgariano è davvero emblematico di ciò e ne prendo spunto per suggerire ancora una volta: viaggiate, viaggiate, viaggiate! Non ponete limiti alla vostra fantasia ed ai vostri sogni... immaginate e scrivete il vostro romanzo...