giovedì 25 ottobre 2012

E POI VENNERO...


Quando il sole splende luminoso in un meraviglioso cielo azzurro abbiamo tutti un sorriso ed una carezza per l'altro.
Quando nuvole grigiastre ricoprono quel manto ed inizia a scendere la pioggia.. affiorano più facilmente negli animi umani sentimenti di odio, divisione, guerra.
In questi momenti dovremmo non dimenticare i versi del poeta, drammaturgo, regista teatrale tedesco Bertold Brecht (1898 – 1956):


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.


L'odio e la divisione non portano a nulla di buono, perchè come diceva un altro grande personaggio come padre Massimiliano Kolbe... "solo l'amore crea..."

martedì 2 ottobre 2012

......... LENTAMENTE MUORE ........



Lentamente muore. Che splendida poesia (erroneamente attribuita a Pablo Neruda ma in realtà della scrittrice brasiliana Martha Medeiros)! Poesia di vita (contrariamente a quanto fa inizialmente pensare il titolo). Poesia che ci fa scoprire che il vivere va ben oltre "il semplice fatto di respirare". Poesia da assaporare lentamente, in ogni singolo verso. E com'è intimamente legata all'ideale del vedere lo straordinario che c'è nell'ordinario, non trovate?
Tra le tante meravigliose riflessioni che suggerisce... ne sottolineo soprattutto una: "lentamente muore chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno"!
Ma ogni verso, come detto, ha parole di vita e felicità. Scopritele...

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
 
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
 
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita’