Nelle ultime settimane abbiamo assistito a tante, troppe squallide vicende che hanno infangato il mondo del calcio: scommesse illegali ed accordi segreti che hanno falsato i risultati sportivi, episodi di imperante violenza negli stadi, immagini eticamente poco valide di giocatori che si sputano addosso o si mandano a quel paese alla faccia dei sani valori dello sport. Ed il rischio appare quello di averci fatto l’abitudine a tutto ciò, di non provare più indignazione per qualcosa che è la norma, di aver ormai perso la speranza che le cose possono migliorare.
Per questo oggi voglio raccontare due storie accadute nella settimana appena trascorsa che ci riconciliano in qualche modo con il calcio. Con un calcio inteso come gioco e non come affare e che diventa sinonimo di solidarietà, imprevedibilità, sogno, speranza. Perché se nonostante tutto il calcio continua ad essere seguito da milioni di persone vuol dire che c’è dell’altro oltre all’illegalità ed alla violenza; vuol dire che c’è qualcosa che sa andare oltre i troppi soldi che fanno perdere il senso della misura. Un qualcosa che ci fa tornare bambini e ci insegna l’importanza del sognare, dell’inseguire un pallone come sinonimo dell’inseguire un sogno. Ed un qualcosa che ci fa essere grandi, ma veramente grandi, e ci insegna a non arrenderci mai ed a scoprire l’importanza del saper donare.
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.....Hai ragione Domenico...c'è altro che sa andare oltre ai soldi e alla violenza...peccato però che siano episodi troppo sporadici...ma almeno ci sono.... Mi è piaciuto tanto il racconto sulla piccola squadra francese composta da giocatori "normali".....questo è il calcio che tutti vogliamo...o io almeno....a presto!!!
RispondiEliminasperiamo che piano piano diventino sempre meno sporadici... io dico sempre la vita è come 1campo pieno di erbacce, cose brutte e ingiuste ma tra le erbacce trovi sempre qualche bel fiore, anche se nascosto... dobbiamo valorizzare questi piccoli fiori! :) un abbraccione.. ;)
RispondiEliminaPurtroppo il "businnes" calcio non finirà dall'oggi al domani, sarebbe un'utopia crederlo. Ma almeno c'è ancora chi vule giocare per giocare, magari guadagnarci un po' se lo fa poi di professione. Voglio però continuare a credere che ci sono persone al mondo che vogliono giocare solo per il gusto di farlo. Tutti 'sti migliardari promuovessero più iniziative sociali non starebbero meglio anche loro?
RispondiEliminasicuro starebbero meglio... ma evidentemente i troppi soldi fanno perdere il senso della misura e chi più ha più vuole avere :/ speriamo riescano a capire che troppi soldi danno solo 1 vuota felicità...
RispondiEliminaCiao Domenico, condivido tutto, e anche a me, come a Valentina, è piaciuta tanto la storia della piccola squadra francese Lo sport dovrebbe essere tutto così. Ciao a presto, Antonella
RispondiEliminaGrazie della visita Antonella, è vero è stata una bella storia e speriamo ce ne siano altre così! :) un abbraccio
EliminaBellissima la conclusione: si, e' vero, c'è ancora qualcosa di bello e speriamo che rimanga sempre intatta .
RispondiEliminaGrazie Vaty! :) un abbraccione!! :)
EliminaCiao Domenico, quando ti va passa da me, hai un premio.Ciao, buona serata, Antonella
RispondiEliminaBuongiorno Domenico,
RispondiEliminagrazie per esserti unito al mio blog. Ti seguirò molto volentieri anch'io
Desi di Creattivando
Grazie mille Desi :) a presto allora, un abbraccione! :)
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