venerdì 25 maggio 2012

GRILLINI O GRILLASTRI?



Le recenti elezioni amministrative di maggio hanno visto il PDL sparire quasi completamente di scena, la Lega Nord subire pesantemente il coinvolgimento in affari poco limpidi, il PD non perdere ma nemmeno vincere. Ma soprattutto hanno visto il Movimento 5 Stelle di Grillo realizzare un significativo balzo in avanti e riuscire (per la prima volta!) a far eleggere come sindaco alcuni dei suoi candidati (anche in un importante capoluogo di provincia come Parma).
Tutto ciò non è certo un qualcosa di poco conto ed in parte giunge un po’ a sorpresa, forse persino per i grillini stessi ai quali ora spetta l’ingrato compito di governare e non più solo quello di criticare. Ma come valutare questo loro exploit?
Personalmente non condivido vari aspetti di Grillo: l’esaltazione del mandare a quel paese ciò che non piace, il rifiuto di confrontarsi con gli avversari, l’eccesso di personalismo. Ma, detto questo, è possibile trovare anche degli aspetti positivi? Aspetti che possono scombussolare (e magari migliorare) uno status quo che giorno dopo giorno palesa un marciume senza fine?
Forse ogni analisi deve partire dal distinguere Grillo dai grillini. Ed il compito di Grillo da quello dei grillini. In questo senso trovo molto efficace la metafora usata dal neo-sindaco di Parma: Grillo è l’aratro che scardina (con modi irruenti) il vecchio status quo mentre i grillini seminano (con più calma) nel solco da lui creato. Tenendo conto di questo credo che possiamo trovare degli aspetti positivi in questa esperienza che in qualche modo sta sconvolgendo la vita politica italiana.
Innanzitutto il fatto che per quanto il Movimento 5 stelle critichi partiti e politica è esso stesso un partito che fa politica, seppur in modi diversi rispetto ai partiti ed alla politica tradizionale. E’ un movimento che non invita ad un anarchico non voto per protestare ma a protestare attraverso il voto, uno dei diritti più preziosi che abbiamo ereditato dal passato. Già, perché forse qualcuno ha dimenticato che ciò che ora è una possibilità (il non votare) prima era un obbligo; forse qualcuno ha dimenticato che i nostri avi sono morti per darci la possibilità di votare (vorreste tornare a vivere in un paese senza diritto di voto?). Ben venga allora un movimento che se da un lato invita a non votare per i partiti tradizionali dall’altro lato invita a responsabilizzarci, a non chiuderci nell’indifferenza del non voto, a sporcarci le mani. Perché, come diceva don Milani, a che serve tenere le mani pulite se le teniamo in tasca?
Da qui credo che derivino vari altri aspetti positivi, legati nel complesso ad un modo nuovo di fare politica: un maggiore coinvolgimento dei giovani (e non sarebbe male delle donne), a patto di non passare all’eccesso opposto di una politica fatta solo da giovani (l’esperienza non è un valore da trascurare ma da combinare all’entusiasmo giovanile); l’idea che per far politica non serve spendere una valanga di soldi pubblici ma piuttosto una maggiore trasparenza; l’idea che essere democrazia significa innanzitutto essere coscienti dell’importanza dell’informarsi, informare, confrontarsi.
Insomma se da un lato (riprendendo la precedente metafora) l’aratro-Grillo usa dei modi criticabili, dall’altro lato bisogna ammettere che dal solco da lui creato possono nascere germogli di una nuova primavera. In fin dei conti meglio gli eccessi di un comico che altro, visto che in altri paesi il vuoto di potere creato dalla difficile situazione economica e dagli scandali politici sta dando spazio al fiorire di estremismi neofascisti.
Riusciranno i grillini a rinnovare in meglio la politica italiana? O si trasformeranno in grillastri incapaci e corrotti come (quasi) tutti gli altri? Forse non bisognerà attendere a lungo per avere qualche risposta, visto che (come detto) dopo queste elezioni amministrative ad alcuni di loro spetterà il compito di governare. Certo, lo scenario che si sta delineando in questi primi giorni non sembra roseo visto che i piccoli problemi e dissapori di prima si stanno già trasformando in una matassa più indistricabile. Speriamo che se in tutto questo trambusto i presunti buoni non riusciranno a rivelarsi tali, perlomeno i presunti cattivi diventino un po’ più buoni. In fondo è sempre così che è andata la storia…

6 commenti:

  1. Ciao Domenico, non so, non mi convincono, non mi piace il metodo, non mi piace il linguaggio (sarà una sciocchezza pero per me è così) mi fa pensare che sia tanto rumore per nulla. Criticare è sempre facile e soprattutto in un momento come questo è facile stare all'opposizione di tutto e di tutti, adesso avranno la possibilità di dimostrare se sono capaci di qualche cosa ma francamente ne dubito. Molto bella l'idea di scrivere questo pezzo cambiando colore ad ogni capoverso per giungere a creare la bandiera, mi piace proprio, complimenti! Ciao, a presto Antonella.

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    1. Sì anche io un po' diffido ma spero molto che da tutto ciò possa cmq venire qcosina di positivo :) staremo a vedere :) un abbraccione ;)

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  2. Anche a me Grillo non piace e non mi fido affatto di lui.
    Purt ho perso qualunque passione e interesse per la vita politica di questo paese.
    Staremo a vedrete.. Mi piace molto la tua frase conclusiva .

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    1. Ciao Vaty, beh sicuramente i politici stanno facendo di tutto per farci disinnamorare della politica... ma secondo me non dobbiamo mollare e nn dobbiamo dargliela vinta ;) vedremo come andrà, cmq sicuro se tu ti candidi ti voto :P

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  3. SArebbe un peccato per un paese come l'Italia diventare un paese di giullari e menestrelli. Con questo non voglio dire che Grillo è un giullare o un menestrello ma tutti dovrebbero fare il loro mestiere e quindi anche i politici dovrebbero fare i politici, che bello sarebbe! Ora ci mancano "Striscia la Notizia" e "le Iene" e poi avremo parlamento e senato.
    Anche se non dobbiamo dimenticare che molti scandali e verità sono venuti allo scoperto proprio grazie a questi programmi satirici.
    Ahimè!

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    1. speriamo che la paura di diventare un paese di giullari e menestrelli (ma forse già lo siamo un po'?) faccia capire ai politici di professione che devono dare un esempio più alto rispetto a quello standard dell'italiano medio... :) un abbraccio ;)

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