mercoledì 22 agosto 2012

EMILIO SALGARI: VIAGGIARE CON LA FANTASIA


Il nuovo post di questo blog è dedicato ad uno dei più importanti e prolifici autori della nostra letteratura, capace con i suoi tanti romanzi e racconti di emozionare ed appassionare migliaia e migliaia di lettori: Emilio Salgari, di cui ieri 21 agosto ricorreva il centocinquantenario della nascita.

La sua importanza può forse essere facilmente richiamata ad esempio dal fatto che forse tanti (purtroppo!) non sanno chi siano Zeno Cosini o Mattia Pascal (protagonisti rispettivamente di "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo e "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello) mentre sono davvero pochi quelli che non conoscono personaggi salgariani come Sandokan o il Corsaro Nero.

Il suo strepitoso successo letterario non fu accompagnato (forse anche per la sua indole mite e da buono) da altrettanta fortuna nella vita; la sua vicenda esistenziale, infatti, fu costantemente minata da difficoltà economiche e problemi familiari e si concluse tragicamente con la drastica scelta del suicidio.

Al di là della particolare ricorrenza del centocinquantenario della nascita, comunque, ho voluto dedicare a lui questo post soprattutto perché c’è una cosa che trovo sorprendente in lui: il suo essere stato capace di raccontare così tante avventure ambientate nelle lontanissime terre d’Oriente pur senza esserci mai stato e senza aver avuto chissà quale vita avventurosa (l'unica sua "avventura" marittima fu un viaggio di tre mesi su e giù per l’Adriatico)! Quindi il suo esser stato capace di vivere mille avventure e di compiere mille viaggi solo attraverso un accurato lavoro di documentazione, delle appassionate letture e... tanta tanta tanta fantasia!


Trovo fantastico questo! E credo che tutti noi dobbiamo sempre tenerlo bene in mente. Più volte ormai su questo blog abbiamo ribadito l'importanza del vivere viaggiando e del viaggiare con la fantasia e l'immaginzione (magari aiutati da un buon libro, un bel film, delle meravigliose fotografie...) laddove non si può farlo con l'aereo o il treno o quant'altro. L'esempio salgariano è davvero emblematico di ciò e ne prendo spunto per suggerire ancora una volta: viaggiate, viaggiate, viaggiate! Non ponete limiti alla vostra fantasia ed ai vostri sogni... immaginate e scrivete il vostro romanzo...

8 commenti:

  1. Ciao Domenico, post bellissimo ed affascinante. Anch'io mi sono soffermata a riflettere più volte sul fatto che questo grande scritore che ha descritto con maestria località così esotiche e viaggi così avventurosi in realtà non aveva mai visto quei luoghi nè vissuto esperienze nemmeno lontanamente paragonabile a quelle da lui descritte. E questa e una delle prove che leggere, ricercare, documentarsi, non lasciare che il cervello e la mente si intorpidiscano equivale a vivere 1000 avventura e a viaggiare attraverso il mondo e oltre...se poi si ha la possibilità di farlo realmente meglio ancora! Ciao, a presto, un abbraccio.
    Antonella

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    1. Giustissimo.. sempre siamo sulla stessa sintonia... del resto a tutti e due piace leggere, scrivere, viaggiare con la fantasia e realmente ;) 1abbraccione!! :))

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  2. ciao, anche io penso che leggere per una come me che non viaggia , sia molto importante! io viaggio molto con la fantasia e un buon libro è essenziale! trovo il tuo blog molto interessante e quindi mi sono iscritta, se ti va passa a trovarmi! ah , e un saluto a Sheila!

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    1. grazie mille Giovanna... condivido ciò che dici e grazie di esserti iscritta.. con piacere vorrei vedere il tuo blog ma come si fa a vederlo... nn riesco a trovarlo :P

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  3. Sono passata a leggerti e ho trovato un bellissimo post.
    Salgari e i suoi libri"avventurosi"
    Anche a me piace molto leggere!
    Ciao, grazie!
    Dani

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    1. Grazie mille della visita Dani! :)) si... leggere è una delle cose a cui nn si dovrebbe mai rinunciare... 1 abbraccio! ;)

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  4. Uno scrittore che si rispetti dev'essere capacissimo di parlare di cose di cui non sa nulla. A parlare di quello in cui si è esperti son capaci tutti... e non a caso troppi romanzi gialli scritti da ex poliziotti o ex medici o ex magistrati sono penosissimi...
    Certo bisgna essere seri e documentarsi... e non importa che quello che si racconta sia vero, l'importante è che sia credibile.
    Salutone, tuo
    Cosimo

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    1. condivido Cosimo... uno scrittore deve anche saper avere fantasia, creatività, immaginazione... altrimenti tutto resta piatto, scialbo, cronachistico... 1 salutone anche a te! :)

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